Uno dei principali motivi per i quali nasce Etico+Bio è il nostro desiderio di creare una vera e propria coscienza vinicola tra gli amanti del vino. Vogliamo proporre un nuovo approccio al modo in cui i vini vengono catalogati e categorizzati, dando la giusta enfasi al concetto di eticità e sostenibilità delle colture, al loro impatto sul territorio che le circonda ed alla responsabilità sociale dei produttori vinicoli.
“L’ingrediente segreto per un buon vino ? L’etica del viticoltore che lo produce”.
Ognuno di noi, intenditore o semplice amatore, ha le proprie ragioni per scegliere il suo marchio preferito o il suo vino preferito. Ad essere onesti, il più delle volte, tale scelta è dettata semplicemente dal gusto.
Spesso si sceglie una tipologia di uva e si rimane a lungo con essa. A volte la scelta di un determinato vino è dettata dalle note di degustazioni scritte da altri, piuttosto che dai premi e dai riconoscimenti che un determinato vino ha ottenuto a livello nazionale o mondiale.
Nella realtà dei fatti, quindi, quanto spesso ci si ferma a pensare a quelli che sono gli ingredienti nascosti di un determinato vino?
Quanto spesso si riflette sul lavoro e sugli sforzi di chi il vino lo produce?
Oppure sul tipo di sostanze chimiche che nel vino vengono aggiunte?
O sull’impatto ambientale di un determinato vigneto sul territorio che lo circonda?
Riteniamo che sia giunto il momento di cambiare radicalmente il nostro approccio ad una bottiglia di vino e che sia arrivata l’ora di valutare e definire come “buono” un vino in base a come il viticoltore cerca di prendersi cura della propria terra, delle persone che lavorano con lui e del paesaggio che lo circonda.
Dobbiamo tenere conto del fatto che la produzione non sia intensiva, bensì sostenibile, rispettosa della natura, della tradizione e della tipicità del terreno sul quale le uve vengono coltivate.
Bisogna finalmente premiare coloro che nella produzione del vino, dalla coltivazione al processo di vinificazione, rispettano l’ecosistema che li circonda, i cicli naturali e le risorse di cui hanno necessità.
Contemporaneamente dobbiamo porci domande sul perché alcuni produttori si disinteressano totalmente di questi aspetti etici.
PRINCIPI BASE PER UN VINO ETICO
Anche se non esiste una vera e propria definizione di “vino etico”, secondo la nostra filosofia la produzione del vino può essere ritenuta etica e sostenibile laddove rispetti determinati principi o che si aspiri a raggiungerli nel processo di conversione di un’azienda già esistente o di progettazione nel caso sia un’azienda nuova. Per essere definiti etici i vini devono essere:
- più genuini possibile, quindi prodotti senza danneggiare l’ambiente circostante;
- prodotti all’interno di un commercio che sia definibile equo, quindi la manodopera utilizzata per la vinificazione, la viticoltura e la vendita del vino deve essere rispettata e garantita dei giusti diritti sul lavoro;
- prodotti in maniera sostenibile, quindi in modo tale da ridurre i danni all’ambiente attraverso delle buone pratiche agronomiche incluso l’uso di mezzi meccanici eco-compatibili per l’aratura.
- accessibili, quindi non devono avere un costo elevato o sproporzionato.
BIOLOGICI E NATURALI
Un vino può essere definito genuino quando è prodotto al 100% con uve coltivate senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi nei vigneti ed il processo di vinificazione avviene con un limitato o totale assenza impiego di solfiti aggiunti, certificati, e con il solo uso di prodotti enologici biologici.
Un vino è genuino quando la cantina che lo produce presta particolare attenzione alla tutela dell’equilibrio naturale del vigneto, dell’ambiente che circonda le vigne, dei cicli naturali e della fertilità del suolo, evitando l’uso di fertilizzanti, insetticidi, pesticidi e di ogni agente chimico di sintesi.
Nell’agricoltura biologica in genere viene utilizzato, a secondo delle necessità, il rame e lo zolfo; in quella biodinamica il corno di letame ed i sovesci; nell’agricoltura organica-rigenerativa viene utilizzato un compost fatto di preparati organici con gli scarti agricoli e quelli derivanti dalla trasformazione delle uve con l’aiuto dei lombrichi.
Facendo uso di antiparassitari naturali i viticoltori controllano sia le malattie che i parassiti del vino con prodotti ecocompatibili che non contaminano né il suolo, né le falde acquifere circostanti.
Un vino è definibile genuino quando anche il procedimento in cantina punta alla massima salubrità e qualità evitando di forzare e di alterare i processi naturali di vinificazione.
Il vino è genuino quando, quindi, può definirsi come la massima espressione del territorio nel quale viene prodotto.
PRODUZIONE IN UN MERCATO EQUO E PARITARIO
L’industria vinicola, che in Italia conta oltre 46 mila aziende produttrici, in un mercato complessivo di quasi 3 miliardi di euro, è caratterizzata da attività, come la raccolta o il processo di vinificazione, che richiedono tempi lunghi e tanta pazienza.
Queste attività impegnative portano spesso a condizioni di lavoro e di vita scadenti sia per i piccoli coltivatori di uva che per i molti lavoratori impiegati nelle grandi aziende vinicole.
Un vino può essere definito “etico” laddove le condizioni di lavoro ed i diritti dei lavoratori impegnati in cantina o nei vitigni vengono garantiti da elevati standards. Un vino è “etico” laddove i piccoli coltivatori di vino godono di un maggior controllo all’interno delle catene di approvvigionamento del settore, il loro lavoro non viene sfruttato dai grandi marchi ed i loro redditi sono commisurati allo sforzo profuso per produrre le uve necessarie alla produzione di vino.
Aziende che producono rispettando le buone pratiche agronomiche e di vinificazione, facendo, però, leva sul caporalato o evitando di pagare i piccoli fornitori, non possono certamente definirsi etiche.
PRODUZIONE SOSTENIBILE E VITICOLTURA INTEGRATA
Produrre un vino che sia sostenibile significa cercare di preservare le risorse naturali per le generazioni a venire e cercare di applicare quei metodi produttivi che abbiano il minor impatto possibile sul territorio e sull’ambiente circostante.
Quando si parla di sostenibilità del vino, caratteristica che secondo la nostra filosofia lo rende etico, si parla spesso di “viticoltura integrata” il cui scopo è fare leva nella produzione vinicola dei migliori metodi possibili nei diversi ambiti. Ecologia della vigna, lotta biologica e sistemi agronomici. Solo per citarne alcuni.
Quello della sostenibilità della produzione enologica è un sistema in continua evoluzione che si basa sicuramente sulla tradizione della produzione vinicola, strizzando l’occhio, ove possibile, alle innumerevoli innovazioni delle quali possiamo godere oggi.
Nel valutare un vino come etico non possiamo non tener conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’azienda che lo produce.
Anche il sistema di comunicazione tra produttore e consumatore deve essere incluso in questa ampia valutazione. Si pensi ad esempio al semplice utilizzo di un QR Code sull’etichetta di un prodotto che permette all’acquirente di vedere l’impatto che la produzione di quel determinato vino ha avuto sull’ambiente circostante, a livello economico e sociale nella zona di produzione ed altro.
Un vino prodotto nel rispetto delle logiche di sostenibilità, calcolando il semplice consumo di acqua o delle emissioni di carbonio, è sicuramente un vino che deve essere premiato e ritenuto etico.
VINI ACCESSIBILI A TUTTI
I consumatori di vino richiedono oggigiorno prodotti di qualità assoluta, denominata “totale”, a prezzi che siano definibili accettabili ed accessibili.
Spendere cifre esagerate per una bottiglia di vino, spesso correlate ad elementi effimeri legati al marketing, alla pubblicità, piuttosto che a mode passeggere del panorama enologico, è un controsenso e qualcosa che non dovrebbe esser fatto.
Un vino è definibile etico laddove il suo costo sia prettamente correlato allo sforzo ed alle spese di produzione, alla sua qualità, naturalità e sostenibilità e, soprattutto, sia accessibile a tutti.
Un vino elitario, dai costi irragionevolmente sproporzionati ed elevati, magari prodotto con l’uso di agenti chimici, fregandosene dell’ambiente circostante e facendo leva sullo sfruttamento della forza lavoro o delle piccole aziende, non rientra certamente in questa categoria.
ALCUNE NOSTRE PROPOSTE
Vogliamo presentarVi in questo contesto tre aziende agricole con le quali collaboriamo da anni e che producono vini sicuramente definibili etici e sostenibili.
CASALE CERTOSA
L’Azienda Agricola Casale Certosa nasce a pochi passi da Roma, nella zona dei Castelli Romani, negli anni 60.
E’ un’azienda a conduzione diretta che ha saputo coniugare in questi decenni i tradizionali sistemi di coltivazione della vite, il rispetto della natura e del paesaggio circostante con le più moderne tecniche di vinificazione.
Il rispetto e la scelta dei propri collaboratori, unito alla sostenibilità dell’intera produzione ne fanno una delle aziende regine tra quelle che amiamo definire etiche. Il vino prodotto da questa azienda è sicuramente valido e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.
La filosofia di questa azienda laziale è quella di ottenere sempre vini di buon livello pur nella naturale evoluzione delle stagioni anno dopo anno.
I suoi vigneti si estendono su circa 13 ettari di terreno che guardano verso il Mar Tirreno sono coltivati con sistema di difesa biologica, semina di sovesci per il giusto apporto di nutrimenti nel terreno ed irrorazioni antiparassitarie a basso impatto ambientale.
L’azienda nel 2004 ha ottenuto la certificazione da agricoltura biologica dall’organismo di controllo CODEX e dal settembre 2011 ha iniziato un percorso verso l’agricoltura biodinamica, con vinificazioni a fermentazione spontanea, basso uso di solforosa e filtrazioni ridotte al minimo indispensabile.
Tra le 45 mila bottiglie prodotte annualmente sicuramente suggeriamo ai nostri clienti le seguenti: il Convenio, l’Alborea ed il Luperco.
CANTINA SUPERSANUM
Azienda familiare di proprietà dei fratelli Sara, Gabriele e Paolo Nutricato. Facendo fede ad una forte etica ambientale la famiglia Nutricato cura personalmente tutte le fasi di produzione. Dalla coltivazione delle vigne, al marketing e vendita del vino
Grande attenzione viene data alle qualità organolettiche del prodotto ed alla salute dei consumatori. Uno dei principi fondanti di questa azienda è, infatti, la totale eliminazione di prodotti fitosanitari chimici, il ripristino dell’equilibrio microbiologico e della fertilità della terra.
I fratelli Nutricato, inoltre, fanno molta attenzione al risparmio energetico, all’uso di pratiche agronomiche sostenibili, all’applicazione dei principi fonsamentali dell’agricoltura organica-rigenerativa ed ai metodi di vinificazione naturale.
Il vigneto viene concimato con il compost auto-prodotto dai propri scarti organici e con l’aiuto dei lombrichi. Il c.d. compost tea prodotto in azienda è un preparato ricco di microorganismi rigenerativi il cui scopo è quello di contrastare, naturalmente, i microorganismi degenerativi come la peronospora, la botrite o simili.
La fase di vinificazione rispetta i cicli di lavorazione lenti al fine di ottenere un vino artigianale-naturale. Vengono selezionate le uve migliori, i cicli di lavorazione rispettano le fasi lunari e le stagioni ed il vino non viene forzatamente filtrato.
Nella fase di vinificazione non vengono assolutamente usati additivi chimici, eccetto i solfiti, comunque in maniera altamente limitata rispetto alle dosi normalmente consigliate. Scopo principale dei proprietari di questa azienda è quello di eliminarli in futuro.
Anche per il packaging ed il tappo vengono usate soluzioni ecologiche ed artigianali. Di questa azienda, che rientra in pieno tra i produttori di vino etico, consigliamo sicuramente i seguenti prodotti che potrete trovare nel nostro store: il Sinergico, il Caminante ed il Don Mosé.
AZIENDA AGRICOLA SAN CRISTOFORO
Questa meravigliosa azienda agricola nata nel 1986 e situata sulle colline che circondano Amelia in provincia di Terni si espande su circa 70 ettari sui quali non è mai stato fatto uso di integrazioni chimiche o agricoltura di tipo intensivo.
L’intera produzione viticola si sviluppa su circa 6 ettari coltivati a guyot in completo regime biologico. Facendo leva su un sistema razionale, sostenibile e rispettoso dell’ambiente circostante vengono prodotte uve di ottima qualità.
Senza l’aggiunta di additivi chimici, solfiti e zuccheri, con il solo utilizzo di lieviti indigeni e con una fermentazione spontanea, in modo tale che la vinificazione segua il suo processo naturale, vengono prodotte presso l’Azienda Agricola San Cristoforo le seguenti varietà: Sangiovese, Montepulciano, Ciliegiolo, Cabernet Sauvignon e Trebbiano.
Tra i prodotti di punta di questa azienda suggeriamo: Amali bianco, Amali rosso, lo Sigulì, il Zigiù ed il Cuino. Tutti vini che potrete trovare nel nostro negozio online.