Non sono presenti articoli al momento pubblicati in questa categoria.
I vini biodinamici sono il prodotto di un metodo di agricoltura biodinamica. Nella sua etimologia ci si rende già conto del suo importante significato… dal greco bìos = vita e dinamikòs der. da dìnamis = forza, movimento.
Approccio olistico
Alla base di questa tipo di agricoltura vi è un approccio olistico che riconosce l’ interconnessione a livello energetico tra tutto e le influenze astrologiche (la luna, i pianeti, le stelle e le costellazioni) su ogni forma di vita sulla terra. Si utilizzano pertanto dei preparati ad hoc che innescano processi di formazione dell’humus nel suolo e che stimolano delle funzioni della luce e del calore, producendo cosi dei meccanismi per creare salute e non per combattere le malattie come succede nell’agricoltura industriale moderna.
In vigna viene bandita totalmente la chimica dei fitofarmaci, si cerca di ridurre al minimo l’uso di mezzi meccanici e si ricorre a pratiche di semina di sovesci.
Vi è anche un calendario biodinamico ed è suddiviso attentamente in quattro diversi momenti, ognuno dei quali rappresenta il momento ottimale per una particolare fase della crescita della vite:
• Giorni di radici: i giorni ideali per una potatura
• Giorni di fiori: i giorni in cui la vigna va lasciata sola
• Giorni di frutta: i giorni migliori per la raccolta delle uve
• Giorni di foglie: giornate perfette per innaffiare la vigna
Con i metodi biodinamici si raggiungono delle espressioni di maturità della frutta che sono estremamente legate alla mineralità della terra, al clima dell’annata e al timbro varietale della pianta. Questa si esprime nella sua interezza, complessità di aromi e di zuccheri in una forma più completa e profonda di tutte le sue componenti. Il risultato nei vini è il carattere estremamente marcato e sorprendono sempre per la grande esperienza gustativa che offrono, in genere molto diretta.
Vinificazione
Le pratiche di cantina sono soggette a limitazioni molto restrittive. Nel disciplinare del biodinamico i solfiti aggiunti si riducono notevolmente rispetto a quello del biologico, infatti per i vini rossi sono ammessi in quantità superiore non oltre i 70 mg/l, mentre nei bianchi 90 mg/l e 60 mg/l per i frizzanti.
Le fermentazioni dei vini sono tutte ottenute con lieviti indigeni e vengono rigorosamente utilizzati solo i lieviti presenti sulle uve provenienti dalle vigne.